Anche se per molti questi nomi non dicono nulla, essi incarnano i
valori della militanza politica della destra. Questi nomi ci ricordano
l'esigenza di continuare a lottare e fare politica non per fama o per denaro ma
per fede e per amore. Per fede nell'ideale e per amore della patria. Per tanti
ragazzi che oggi militano nelle varie organizzazioni di destra, questi nomi,
stanno a significare l'esigenza di continuare a mantenere accesa la fiamma del
ricordo e del rispetto che tutti noi dobbiamo al sacrificio che hanno pagato. Noi intendiamo con queste pagine ricordare a tutti, i nostri morti,
ricordando che molti di loro ancora non hanno avuto giustizia.
Non dimenticheremo mai gli slogan che echeggiavano in quegli anni,
quando si urlava "Uccidere un fascista non è reato" o "il sangue
fascista fa bene alla vista".
L'intento di questa pagina non vuole essere quello di rendere loro
giustizia, lo scopo di questo nostra iniziativa è semplicemente quella
contribuire anche noi a far si che la fiamma del ricordo e del tributo continui
ad ardere. A risvegliare le coscienze,
per rendere veramente giustizia a quei ragazzi, e anche un pò di
solidarietà ai genitori, ci penserà la storia. Noi possiamo solo aspettare e
rendere con tenacia omaggio ai nostri Caduti!
...portiamo avanti non solo la magia di ricordare chi è caduto
percorrendo la nostra strada prima di noi ma soprattutto trasmettiamo al mondo
il senso di un sacrificio che, fino a che qualcuno proseguirà quella strada,
non è stato vano.
Lo Specchio - 11 maggio 1975
ALVAREZ ALESSANDRO-BIGONZETTI FRANCO-CECCHETTI STEFANO-CECCHIN
FRANCESCO-CIAVATTA FRANCESCO-CRESCENZI ROBERTO-DE AGAZIO FRANCO-DE ANGELIS
NANNI-DI NELLA PAOLO-FALVELLA CARLO-FERRI VITTORIO-GIAQUINTO ALBERTO-GIRALUCCI
GRAZIANO-GRILZ ALMERICO-MACCIACCHINI EVA-MANCIA ANGELO-MATTEI STEFANO-MATTEI-VIRGILIO-MAZZOLA
GIUSEPPE-MENEGHINI ENRICO-MANTAKAS-MIKIS-PEDENOVI
ENRICO-PISTOLESI-ANGELO-RAMELLI-SERGIO-RECCHIONI STEFANO-SANTOSTEFANO
GIUSEPPE-LUPARA SERGIO-TANZI BRUNILDE-TRAVERSA-MARTINO-VENTURINI UGO-ZICCHIERI MARIO-ZILLI
EMANUELE
QUALCUNO ERA FASCISTA
Miro
Renzaglia
Qualcuno era fascista perché era nato a Littoria
Qualcuno era fascista perché era nato a Littoria
Qualcuno era fascista perché il nonno lo zio il papà… anche la mamma
Qualcuno era fascista perché la Russia era un gulag, la Cina troppo vicina, e “il sole non sorge più ad est”
Qualcuno era fascista perché si sentiva “In un mondo che non ci vuole più…”
Qualcuno era fascista perché aveva avuto un’educazione… un’educazione… aveva avuto un’educazione?
Qualcuno era fascista perché il cinema lo esigeva, il teatro lo esigeva, la pittura lo esigeva, la letteratura e tutta l’intellighenzia italiota esigevano… di essere antifascisti
Qualcuno era fascista perché lo sapeva lui il perché
Qualcuno era fascista ma non lo sapeva
Qualcuno era fascista perché prima… prima… prima… era stato Ghibellino
Qualcuno era fascista perché i comunisti: “Veniamo da lontano e andiamo lontano…” e meno male che siete solo di passaggio
Qualcuno era fascista perché non è vero che Almirante era un fucilatore
Qualcuno era fascista perché Berlinguer è marchese, c’ha mezza Sardegna e c’ha pure er coraggio de parlà’ in nome del proletariato
Qualcuno era fascista perché era ricco e gli altri… gli altri: “Aho! ma che me frega a me degli altri: chi vo’ dio se lo prega da sé”
Qualcuno era fascista perché beveva vino e si commuoveva ricordando le oceaniche adunate
Qualcuno era fascista perché non credeva in Dio ma, ormai: “Soltanto un Dio ci può salvare”
Qualcuno era fascista perché “…ma che cazzo vogliono ‘sti operai?”
Qualcuno era fascista perché aveva letto “L’operaio”
Qualcuno era fascista perché il padrone l’aumento di stipendio glielo aveva promesso sulla tomba del duce
Qualcuno era fascista perché la rivoluzione oggi forse no, ma “il domani appartiene [sicuramente] a noi”
Qualcuno era fascista perché “Dio, patria e famiglia… ostia”
Qualcuno era fascista per far rabbia al padre ex partigiano
Qualcuno era fascista perché la TV è l’occhio del Grande fratello
Qualcuno era fascista perché odiava le mode, qualcuno per principio, qualcuno per frustrazione
Qualcuno era fascista perché “la proprietà privata è sacra…”
Qualcuno era fascista proprio perché voleva diventare proprietario
Qualcuno era fascista perché aveva scambiato il Manifesto di Verona per i Dieci Comandamenti
Qualcuno era fascista perché era convinto che la classe operaia aveva preso un abbaglio
Qualcuno era fascista perché: “Tutto nello Stato. Tutto per lo Stato. Nulla contro lo Stato”
Qualcuno era fascista perché era un impiegato dello Stato
Qualcuno era fascista perché “se stava mejo quando se stava peggio…”
Qualcuno era fascista perché a furia di tapparsi il naso e votare D.C. aveva rischiato di soffocare
Qualcuno era fascista perché quella che chiamano democrazia è una truffa tragica e oscena
Qualcuno era fascista perché aveva capito che gli americani confondevano la libertà con il libero mercato
Qualcuno era fascista perché sognava l’Europa dei popoli, non delle banche
Qualcuno era fascista perché c’era il grande partito comunista
Qualcuno era fascista malgrado ci fosse il partito comunista armato
Qualcuno era fascista perché era contro… era contro… e basta
Qualcuno era fascista perché più fascista di così si muore
Qualcuno era fascista perché “Uccidere i fascisti non è reato”…e, infatti, Acca Larenzia, i fratelli Mattei, Michele Mantakas, Paolo Di Nella, Mario Zicchieri, Angelo Pistolesi, Sergio Ramelli… eccetera eccetera eccetera
Qualcuno… qualcuno diceva di essere fascista e invece era qualcos’altro
Qualcuno era fascista perché “Una vita felice è impossibile. Il massimo a cui un uomo può aspirare è una vita eroica”
Qualcuno era fascista di sinistra perché quelli di destra volevano l’ordine e lui, invece, prima di tutto voleva la socializzazione
Perché sentiva la necessità di rivoltarsi contro il mondo moderno
Perché forse non voleva niente ma lo voleva con tutte le sue forze
Sì, qualcuno era fascista perché si voleva sentire al di là di se stesso. Al di là della personale fatica ad esistere. Perché si sentiva parte di qualcosa che esisteva prima, molto prima del fascismo. E andava oltre. Era una generazione nata con le ali bruciate che sognava di risorgere dalle proprie ceneri…
No. Niente rimpianti. Forse anche allora molti sognavano le ali solo per potersele amputare da soli…. O di amputare, il che è peggio, quelle degli altri.
E ora? Anche ora si va oltre. Ma in direzioni opposte. Da una parte chi attraversa obliquo lo squallore di un potere fine a se stesso e, dall’altra, l’araba fenice che alla fine si accontenta di volare solo come cenere nel vento perché non può più neanche permettersi il sogno delle sue ali.
Due miserie opposte… precipitate dalla stessa maledettissima storia.
Tratto da VIVAMAFARKA
NON TROVERETE I LORO NOMI SUI LIBRI DI
STORIA, DI TANTI DI LORO NON TROVERETE I LORO NOMI NEMMENO SUI LIBRI DI QUESTA
"NUOVA DESTRA" PER QUESTO PARLIAMO DI LORO
Se un Uomo non è disposto a rischiare
qualcosa per le sue idee o non vale niente lui o non valgono niente le sue
idee"
(Ezra Pound)
ABATE ORESTE CILIVERGHE (BS) 01/10/1950
ADOBATI PIETRO TRIESTE 05/11/1953
ALFANO BEPPE BARCELLONA POZZO DI GOTTO (ME) 08/01/1993
ALIBRANDI ALESSANDRO ROMA 05/12/1981
ALIOTTI ANTONINO ROMA 20/02/1967
ALVAREZ ALESSANDRO MILANO 03/03/2000
ANSELMI FRANCESCO ROMA 06/05/1978
ANTONELLI GIULIO NAPOLI 03/04/1991
ASSIRELLI ORLANDO SESTO S.GIOVANNI (MI) 27/01/1946
AZZI NICO MILANO 11/01/2007
AZZI NICO MILANO 11/01/2007
BASSA ERMINIO TRIESTE 06/11/1953
BIANCHI SCIACCALUNGA LILIANA MILANO 31 AGOSTO 1945
BIANCHI SCIACCALUNGA ROSA MILANO 31 AGOSTO 1945
BIGONZETTI FRANCO ROMA 07/01/1978
BILLI ACHILLE ROMA 05/04/1949
BOCCACCIO IVAN RONCHI DEI LEGIONARI (GO) 06/10/1972
CALIGIANI ORIO MILANO 26/01/1946
CALZOLARI ARMANDO ROMA 25/12/1969
CAMPANELLA ANGELO REGGIO CALABRIA 17/09/1970
CANDURA PROSPERO CATANIA 1 GENNAIO 1978
CANDURA PROSPERO CATANIA 1 GENNAIO 1978
CECCHETTI STEFANO ROMA 11/01/1979
CECCHIN FRANCESCO ROMA 16/06/1979
CIAVATTA FRANCESCO ROMA 07/01/1978
CRESCENZI RODOLFO
CRESCENZO ROBERTO TORINO 01/11/1977
CROVACE "MAMMAROSA" RODOLFO MILANO 03/07/1984
DE AGAZIO FRANCO MILANO 14/03/1947
DE ANGELIS NANNI ROMA 05/10/1980
DE NORA PAOLO SAN GIOVANNI IN MONTE (BO)
DI NELLA PAOLO ROMA 02/02/1983
DI MARCO VITTORIO ROMA 11/6/ 2011
DISCALA ELIO ROMA 23/06/1994
DOMINICI BENVENUTO REGGIO CALABRIA
ESPOSTI GIANCARLO PIAN DEL RASCINO (RI) 30/05/1974
FALDUTO ANDREA
FALVELLA CARLO SALERNO 07/07/1972
FERRARI SILVIO BRESCIA 18/05/1974
FERRAZZI ANDREA GOA
FERRAZZI ANDREA GOA
FERRERO ENRICO TORINO 24/05/1985
FERRI VITTORIO PISA 15/07/1948
GATTI FERRUCCIO MILANO 04/11/1947
GHISALBERTI FELICE MILANO 27/01/1949
GIAQUINTO ALBERTO ROMA 10/01/1979
GIRALUCCI GRAZIANO PADOVA 17/06/1974
GIUDICI BRUNO
GRILZ ALMERIGO MOZZAMBICO 19/05/1897
JACONIS CARMINE REGGIO CALABRIA 17/09/1971
LABBATE BRUNO REGGIO CALABRIA 15/07/1970
LOCATELLI "MICHELIN" FRANCO MONZA APRILE 1983
LO PRESTI GIUSEPPE SANREMO 28 AGOSTO 1995
LUPARA SERGIO MILANO 26/01/1946
MACCIACCHINI EVA MILANO 17/01/1947
MACCIO' DIEGO TORINO 24/05/1985
MAGENES GIORGIO MEDIGLIA (MI) 09/11/1947
MAINO ANTONIO CALA FIGUERA (SPèSNA)
MANCIA ANGELO ROMA 12/04/1980
MANFREDI RICCARDO LODI (MI) 22/05/1980
MANGIAMELI FRANCESCO TORRE DE’ CENCI (PA) 09/09/1980
MANTAKAS MIKIS ROMA 28/02/1975
MANZI LEONARDO TRIESTE 06/11/1953
MASAZZA GIUSEPPE MILANO 27 GENNAIO 1949
MASSAIA LEONARDO MILANO 27/01/1949
MATTEI STEFANO ROMA 16/04/1973
MATTEI VIRGILIO ROMA 16/04/1973
MAZZOLA GIUSEPPE PADOVA 17/06/1974
MEGGIORIN CLAUDIO BESANO (VA) 13/06/2005
MENEGHINI ENRICO MONZA 06/02/1946
MINETTI RICCARDO ROMA 20/04/1978
MONTANO SAVERIO TRIESTE 06/11/1953
MORTARI I GINO CINISELLO BALSAMO (MI) 28/11/1947
NARDI GIANNI PALMA DI MAIORCA 16/09/1976
NIGRO FRANCESCO MELISSA 29/10/1949
PAGLIA FRANCESCO TRIESTE 06/11/1953
PAGLIAI PIERLUIGI BOLIVIA 10/10/1982
PALLADINO CARMELO NOVARA 12/08/1982
PEDENOVI ENRICO MILANO 26/04/1976
PETRUCCELLI MICHELE MILANO 14/11/1947
PISTOLESI ANGELO ROMA 28/12/1977
PONTECORVO ADRIANA TORINO 01/04/1987
PRINCIPI PIETRO
RAMELLI SERGIO MILANO 25/03/1975
RECCHIONI STEFANO ROMA 07/01/1978
SABBADIN LINO SANTA MARIA DI SALA (VE) 16/02/1979
SABBADIN LINO SANTA MARIA DI SALA (VE) 16/02/1979
SANTOSTEFANO GIUSEPPE REGGIO CALABRIA 31/07/1973
SCARCELLA PINO
SCARPETTI ALDO
SCIOTTO PIERLUIGI CATANIA 1 GENNAIO 1978
SCIOTTO PIERLUIGI CATANIA 1 GENNAIO 1978
SPEDICATO WALTER PARIGI 02/05/1992
TANZI BRUNILDE MILANO 17/01/1947
TRAVERSA MARTINO BARI 13/03/1980
TRENTIN STEFANO CASTEL FRANCO VENETO 21 OTTOBRE 2023
VALE GIORGIO ROMA 05/05/1982
VENTURINI UGO GENOVA 18/04/1970
VIVIRITO SALVATORE MILANO 21/05/1977
ZAVADIL ANTONIO TRIESTE 06/11/1953
ZAZZI EURO MILANO 03/08/1946
ZICCHIERI MARIO ROMA 29/10/1975
ZILLI EMANUELE PAVIA 05/11/1973
ZUCCHIERI MARZIO
E' difficile parlare
di chi non c'è più, di chi ha dato la vita per quell'ideale in cui tutti noi
crediamo, di chi è stato capace di sacrificare la propria giovinezza in nome di
qualcosa di più alto, di più luminoso, di più vero. E' difficile perché qualunque
parola sembra inappropriata se usata per descrivere il gesto di ragazzi come
noi, che per il solo fatto di aver scelto quella che molti hanno chiamato e
continuano a chiamare la "strada sbagliata", quella più difficile,
sono morti a vent'anni. E' difficile perché
di fronte al sacrificio estremo spesso ci si sente estremamente piccoli e
inadeguati e qualunque cosa si dica o si faccia sembra sciocca. E' difficile,
ma noi vogliamo provarci lo stesso, seguendo quel filo rosso che ci lega a chi
ha percorso prima di noi la strada sulla quale stiamo camminando. Quello che vogliamo
dire a Franco, Francesco, Stefano, Alberto e a tutti quelli che sono con loro
nella verde valle lontana e senza tempo dalla quale ci stanno guardando, è che
noi ci siamo. Con tutte le nostre debolezze, con la stanchezza e lo
scoraggiamento che a volte si fanno davvero pesanti, con piccoli sacrifici
quotidiani, che non sono niente se paragonati al loro.
Riccardo Minetti è trovato morto
in cella il 20 aprile 1978 in circostanze poco chiare. Era stato arrestato tre
mesi prima, in seguito a degli scontri con le Forze dell'Ordine durante i
funerali di Stefano Recchioni. Come al solito, si parlò subito di suicidio. Di
certo si sa che Riccardo Minetti era in carcere a Regina Coeli. Dopo tre mesi
di detenzione e, in attesa di testimoniare al processo di Catanzaro per la
strage di piazza Fontana (lui e il fratello Claudio erano entrambi testi a
discarico di Mario Merlino, dovevano confermargli un alibi), fu trovato morto
in cella, in circostanze mai chiarite. Suicidio, secondo le autorità. Sospetto
omicidio, secondo altri. Di fatto cosa avvenne di preciso nel carcere di Regina
Coeli, non si sa. O meglio, nessuno si è veramente preso la briga di indagare.
Era uno "sporco fascista", non fregava niente a nessuno. Riccardo
Minetti non aveva alcun motivo per uccidersi. Questo è certo, visto che da lì a
qualche giorno sarebbe uscito dal carcere.